IL CRISTO PANTOCRATORE
STORIA E RESTAURO

IL CRISTO PANTOCRATORE
STORIA E RESTAURO

Un’altra importante opera del Convento di San Gregorio Armeno riconducibile agli interventi effettuati dal gruppo di restauratori  dell’Atheneum Consorzio restauro & conservazione è il dipinto raffigurante “Il Cristo Pantocratore”.

Una Icona del periodo bizantino tra il VI e il VII secolo presente in Italia dal periodo iconoclasta, probabilmente portata a Roma e  poi trasferita a Napoli, che doveva costituire la calotta di chiusura di una cupola importante di Bisazio.

Successivamente, probabilmente nel XII secolo, l’opera venne tagliata nell’attuale forma ottagonale e inserita all’interno del telaio-cornice anch’esso ottagonale per simboleggiare l’ottavo  giorno, quello della resurrezione. L’opera, come oggi si presenta è un palinsesto dovuto alla sovrapposizione di più strati pittorici legati a successivi interventi conservativi e rielaborazioni stilistiche.

La parte più antica è quella relativa al viso e all’aureola. Queste parti con molta probabilità sono databili intorno al 690. Il dato è compatibile con l’esame al radiocarbonio del supporto ligneo che riporta un periodo vicino a questi anni. Questa data coincide con il concilio quinto-sesto nel quale si ufficializzò il nuovo canone iconografico dell’immagine di Cristo. Inoltre è del 692 la prima moneta bizantina che riporta l’effige di Cristo che iconograficamente è molto vicina all’immagine del nostro dipinto. Questa ipotesi di datazione dell’opera la farebbe risalire ad una delle più antiche immagini della cristianità. Il progetto di restauro per il suo recupero si rese necessario per il grave stato di conservazione della superficie. Lo scopo dell’intervento era recuperare una delle più antiche testimonianze del patrimonio artistico della città anche in relazione alla particolare devozione tributata all’immagine tradizionalmente definita il “Testone”.

Alla base del restauro di quest’opera si è posto uno studio per la conoscenza dei materiali e l’identificazione stratigrafica dei vari interventi sovrapposti nel tempo. La ricerca e lo studio è stato condotto dall’Atheneum Consorzio restauro & conservazione in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dei Materiali dell’Università Federico II di Napoli, con l’Istituto dei materiali compositi del CNR e con il Centro C.I.R.C.E. del gruppo di ricerca regionale per i beni culturali INNOVA, che si è occupato della datazione al Carbonio 14 dei reperti lignei del supporto. L’analisi del legno ha dato come risultato che il supporto è di noce, mentre nella preparazione sono presenti elementi di silicato di magnesio più carbonato di calcio. Gli esami FTR della pellicola pittorica hanno evidenziato la presenza dei gruppi CH metilici presenti sia negli oli naturali sia nelle cere. Questo dato farebbe supporre un legante misto per il colore del viso probabilmente una emulsione a tempera con tracce di oli o cere. Una tecnica coerente con la datazione individuata e con il suo territorio di riferimento.

 

Atheneum Consorzio
Restauro & Conservazione
atheneumconsorzio@gmail.com

Partita IVA 01468061211
CF 05859430638
REA NA- 57421